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Beppe Grillo continua il suo silenzio su Putin e Ucraina. Oggi però parla di come «aggregare le partecipate dello Stato»

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di Claudio BozzaNel 2017 il fondatore del M5S diceva: «La politica internazionale ha bisogno di uomini di Stato forti come Putin e come Trump». Oggi, dall’inizio della guerra, nemmeno una parola di condanna Continua il lungo silenzio di Beppe Grillo sull’invasione dell’Ucraina guidata da Vladimir Putin. Dall’inizio del conflitto, il fondatore del Movimento non ha commentato con una sola parola il massacro in atto. Anche il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, legato al presidente russo da una lunga amicizia, lo ha condannato duramente: «Sono deluso e addolorato gravemente dal suo comportamento» . L’«Elevato» del M5S, il 16 marzo aveva pubblicato sul suo blog un lungo post per parlare (o fa parlare i relativi esperti) di «come l’energia eolica potrebbe alimentare la Terra… 18 volte». Di «fiori galleggianti per il più grande progetto solare del mondo». Oggi, invece, Grillo parte da un rapporto della Camera del 31 gennaio 2022, che segnala come «il 61% delle oltre 6 mila partecipate pubbliche italiane risulta avere chiuso il bilancio in utile, con un risultato di esercizio pari a circa 1 miliardo di euro». Una premessa a sostegno della sua proposta per dire che «è arrivato il momento di aggregare i grandi poli strategici nazionali». Che tradotto in maniera più articolata suona in maniera piuttosto complicata: abbiamo «un sistema con un ristretto numero di imprese di eccellenza, cui fanno purtroppo da contraltare moltissime realtà disfuzionali». E poi: «Leonardo e Fincantieri, ad esempio, nel settore militare e delle grandi commesse della cantieristica; Snam e Terna, nell’ambito dei vettori di trasporto dell’energia; Eni ed Enel, nella produzione di energia e nell’erogazione di servizi a cittadini ed imprese». L’obiettivo evocato da Grillo è di «ridisegnare il ruolo dell’Italia a livello globale, in un momento in cui assistiamo ad una vera e propria ridefinizione dell’ordine internazionale», questo l’unico lontano riferimento alla guerra. Ma ora è venuto il momento di «aggregare, partendo dalle Participate di Stato, darà un decisivo contributo a rendere il sistema produttivo italiano nuovamente leader sulla scena globale». Tutto mentre gli archivi riportano in superficie alcune vecchie dichiarazioni di Grillo, come quella del 2017: «La politica internazionale ha bisogno di uomini di Stato forti come Putin e come Trump». Mentre oggi, per «Beppe», sembra che non stia succedendo niente. 12 aprile 2022 (modifica il 12 aprile 2022 | 13:37) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-04-12 11:40:00, Nel 2017 il fondatore del M5S diceva: «La politica internazionale ha bisogno di uomini di Stato forti come Putin e come Trump». Oggi, dall’inizio della guerra, nemmeno una parola di condanna, Claudio Bozza

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