Bari, Meloni arriga la folla contro Emiliano: «Basta clientelismo»

campagna elettorale Mezzogiorno, 18 settembre 2022 – 09:35 Migliaia di persone in via Sparano per l’arrivo di Giorgia Meloni. Rivolta al governatore: «Ecco la Stalingrado d’Italia». A seguire l’evento anche due giornaliste giapponesi e una olandese di Francesco Strippoli Bari accoglie Giorgia Meloni con calore e persino qualche scena di isteria collettiva: come l’auto con a bordo la presidente di FdI che non riesce a ripartire, dopo il comizio, per la calca di chi si ostina a salutare, applaudire, bussare sui vetri. L’area della manifestazione, due isolati su via Sparano tra le vie Piccinni e Calefati, è gremita di migliaia di sostenitori. I dirigenti di FdI ottengono quello che volevano: il colpo d’occhio è notevole, in questi anni di comizi scarsi e poco frequentati. «Speriamo che sia femmina»Meloni arriva puntuale, accolta da una colonna sonora che spazia da Lucio Battisti a Olivia Newton-John, con il Cielo sempre più blu di Rino Gaetano mandato negli amplificatori al momento della chiusura. Alle 19,20 la leader di FdI è sul palco: cammina avanti e indietro, interloquisce con il pubblico, risponde alle incitazioni. Accenna due passi di danza al ritmo di “mamma-sai-perché-mi-batte-il-corazon”. Un tempo dedicato a Maradona, qui è per lei. Manda un bacio volante quando issano lo striscione «Speriamo che sia femmina», sottinteso il prossimo premier. I giornali stranieri al seguitoAd ascoltarla ci sono le corrispondenti, tutte donne, di due giornali giapponesi e una tv olandese. Nel pubblico tutti i candidati di FdI. Spunta anche il sindaco di Nardò, Pippi Mellone, ormai saldamente a destra dopo l’infatuazione per Michele Emiliano. Il governatore, va detto, è richiamato all’inizio, alla fine e nel mezzo del comizio. Meloni non lo chiama per nome quasi mai. Preferisce definirlo con la parola «Stalingrado», che il governatore una settimana fa ha usato per dire dell’opposizione che la Puglia farà al centrodestra. La leader di FdI vede le bandiere svolazzanti e si chiede: «E qui la Stalingrado? Vi avranno dato allora la libera uscita, allora». Risate e applausi, comincia il comizio. L’attacco a EmilianoDice che non vuole commentare la frase di Emiliano sullo «sputare sangue» per prevalere in Puglia. «Abbiamo un altro standing rispetto a questi odiatori professionisti. Invece mi preme sottolineare quello che c’è alla base di quella frase. Se qui è la Stalingrado, indipendentemente dal risultato, significa che del voto dei pugliesi non gliene frega niente». Del resto, fa capire, Emiliano ha già mostrato come si regola con le elezioni. Due anni fa, alle Regionali, «ha chiamato i dipendenti dell’Asl tre giorni prima del voto, per fargli firmare la lettera di assunzione, dopo anni di precariato. Le abbiamo viste le telefonate agli amici e i concorsi ballerini, gestendo la Regione come se fosse cosa vostra. E allora si capisce perché sono così nervosi». L’ironia sulla Stalingrado d’ItaliaNel mezzo del comizio torna ancora su Emiliano: «Nella Stalingrado d’Italia, la Puglia, si perdono milioni di fondi Ue che stanno tornando a Bruxelles: da quelli per l’agricoltura a quelli per la siccità». Arriva la conclusione, dopo 50 minuti di discorso, qualche frase urlata con foga e molte battute spirito. È un tripudio di bandiere bianche e azzurre di FdI. Meloni si volge di spalle, impugna lo smartphone, filma e scatta selfie. E saluta, al microfono, questa volta con nome e cognome: «Michele Emiliano, guarda, è Stalingrado». Il programmaIl resto del comizio riguarda i temi che Meloni ribadisce da settimane: vuole un Paese fondato «sul merito», dotato di una strategia industriale che ora mostra di non avere, invoca uno Stato che eviti di mettere il bastone tra le ruote di «chi vuole crescere e far arricchire l’Italia». Esige «pari dignità» tra Stato e cittadino nella giustizia: «garantista nella fase processuale, ma poi se sei condannato, la pena te la fai». Esalta le caratteristiche ma pure le capacità del Sud che «può diventare l’hub energetico dell’Europa». Anche il fisco deve essere «decente», con l’onere della prova a carico dello Stato e non del cittadino quando si sospetta l’evasione. La tassazione invece che accanirsi sulla povera gente deve mirare alle «big company» o alle società «apri e chiudi degli extra-comunitari». Meno tasse sul lavoro e infine accordi con i Paesi africani per bloccare i flussi migratori. Questa proposta assomiglia a quella del centrosinistra, però. La newsletter del Corriere del Mezzogiorno – PugliaSe vuoi restare aggiornato sulle notizie della Puglia iscriviti gratis alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui. 18 settembre 2022 | 09:35 © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-09-18 07:42:00, Migliaia di persone in via Sparano per la leader di FdI. Rivolta al governatore: «Ecco la Stalingrado d’Italia». A seguire l’evento anche due giornaliste giapponesi e una olandese,

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