Lautismo (non) è una pizza. Linvito di Elio: Venite e imparate da PizzAut

This is one fancy extension!,

di Paolo Foschini

L’artista, pap di Dante, a fianco dell’imprenditore Nico Acampora, pap di Leo, per questa causa. Mi sono innamorato dell’idea: gli assistiti diventano contribuenti. Le istituzioni? Manca una strategia

Mi sono innamorato. La confessione di Stefano Belisari alias Elio e basta non tragga in inganno, nessun gossip: Mi sono innamorato di una idea, dice subito. Ah. Che per, vivendo noi in uno Stato fermo all’anno zero riguardo all’autismo, non solo un’idea ma un miracolo. In effetti: l’idea quella di PizzAiut, pizzeria ormai famosa – la foto di papa Francesco che ne indossa il grembiule ha fatto il giro del mondo – inventata da un certo e non pi sconosciuto Nico Acampora per promuovere il massimo dell’autonomia possibile in giovani con autismo. Come suo figlio Leo. E come Dante, il figlio quasi tredicenne di Elio. Divenuto a sua volta personaggio via Youtube l’estate scorsa quando sal sul palco del padre – con lo stesso Nico – per dire s, sono autistico, ne vado fiero e vi chiedo una cosa: per favore, rispettate tutte le persone autistiche.

L’autonomia

Ecco, diciamo che l’idea di Nico – per fortuna oggi non unica ma averne, sottolinea lo storico frontman delle Storie tese – ha ovviamente nel rispetto il suo punto di partenza. Ma fa un decisivo passo in pi: Tira fuori da ciascuno tutto quello che pu dare. Il massimo dell’autonomia possibile per lui, appunto. In questo caso attraverso il lavoro. Per dirla in un modo che magari tra la gente fa pi presa, farina del sacco di Nico anche questa: trasforma un assistito in un contribuente. Poi Elio fa una piccola pausa e aggiunge: Ma adesso vorrei spiegarli bene, i motivi per cui di questa idea mi sono innamorato. Il primo che il resto del mondo l fuori, quello delle istituzioni, quell’idea non ce l’ha. Qualsiasi genitore di un bambino autistico sa bene – dice l’artista, ma qui il pap a parlare – che dal giorno in cui ti viene comunicato il problema di tuo figlio, e gi trovare chi finalmente lo diagnostica e te lo dice non scontato, la vita tua e della tua famiglia entra in un ginepraio con difficolt di ogni sorta a ogni passo. Una principale: la mancanza di aiuto.

E anche quando magari qualche aiuto ci sarebbe non che lo trovi l pronto: Te lo devi andare a cercare. Il che significa tempo, soldi, fatica. Poi in questa foresta piena di insidie ti scontri anche con terapie sbagliate o comunque inefficaci, a volte persino truffaldine da parte di chi si approfitta della tua debolezza di genitore che per il proprio figlio sarebbe disposto a tutto. Intanto il tempo passa e non torna pi. E anche questo, continua Elio, solo uno dei capitoli della storia: Perch a un certo punto anche il tuo bambino diventa grande. E l sparisce tutto. Cos ti ritrovi davanti a un bivio: o te lo tieni in casa, fin quando tu ci sei, mentre lui diventa un uomo e tu un vecchio. Lui con le stesse difficolt di prima, ma sempre pi solo. Oppure lo metti in un istituto, che un posto in cui vengono gettati a valanga soldi pubblici per non produrre altro che una manovra di contenimento fisico e medico. E questo buco nero in cui entri per non uscire pi il vero peccato mortale della faccenda. Perche queste persone invece, in una grandissima percentuale, sono piene di potenzialit. Vanno solo tirate fuori.

Il miracolo

Il miracolo di PizzAut sta l, dice Elio: Nel fatto che fornisce una terza possibilit. Poi aggiunge un’altra cosa importante: Ripeto, non l’unica realt ad avere imboccato questa via. Per fortuna ne esistono anche altre, ciascuna con le proprie caratteristiche. Ma hanno tutte una cosa in comune e cio l’origine: tutte nate dall’idea di qualche pap o qualche mamma che a un certo punto hanno dovuto inventarsi una strada, per poi allargarla con la collaborazione di altre mamme e altri pap come loro. Anche di recente sono stato a Udine, dove funziona un centro privato meraviglioso, in convenzione col pubblico, certo: ma anche in questo caso messo in piedi da una coppia di genitori. Mi spiego? Nessuna di queste iniziative nata da istituzioni pubbliche. Per carit, precisa il cantante, non che all’interno delle istituzioni non ci siano persone che lavorano con impegno e dedizione: Ma quel che manca una strategia. Pensata come si deve. E finanziata con i soldi che servono. Finora non esiste neanche un ente pubblico che le conti con precisione, le persone con autismo in Italia (La stima 600mila, a cui bisogna aggiungere genitori, nonni, fratelli), mentre tutto ci che viene passato come aiuto pubblico qualche ora di quasi inutile neuropsicomotricit. Insomma manca un percorso. Se ti viene il dubbio che tuo figlio abbia questo problema non sai da dove cominciare.

E la terza via invece? Quella delle persone come Nico. Che di ciascuno riescono a sviluppare le potenzialit. Esempio? Da PizzAut fanno le pizze, d’accordo? Che gi vuol dire aver creato una impresa dove ragazzi con autismo imparano un mestiere, lavorano con sempre maggiore autonomia, chi al forno, chi ai tavoli. Assunti regolarmente. Da assistiti a contribuenti, come dice lui. Lo capite cose significa anche per la considerazione di s? Ma non finisce l. Nico cita sempre il caso di chi tra i suoi ragazzi va al lavoro con i mezzi pubblici. Da solo. Uno di loro adesso racconta, in prima persona, che prima andava in un centro dove passava le giornate a fare ceramica e pensava che la sua vita fosse finita. Adesso va a lavorare facendosi ogni giorno due ore di treno. Dopo il successo della prima pizzeria aperta a Cassina de’ Pecchi, quindici chilometri a nordest di Milano, Nico si inventato l’esperienza del foodtruck, poi una seconda pizzeria a Monza, poi la creazione di una scuola per diffondere il suo modello di impresa.

Comportamenti

In questa materia c’ un solo discrimine, prosegue pap Elio, ed se una cosa funziona oppure no. Sul fronte delle terapie – dice – funziona quella comportamentale. E anche in questo caso non esiste un centro pubblico a praticarla: Il professor Lucio Moderato, purtroppo portato via dal Covid a fine 2020, diceva che il punto fondamentale sta l: per chiunque si pu fare qualcosa. Ricordo il figlio di amici che non poteva andare dal dentista perch dava fuori di matto, ora grazie alla terapia comportamentale ci riesce. Proprio nessun passo avanti in questi anni, a parte le iniziative private? L’unico miglioramento che adesso almeno se ne parla. E in questo mi prendo una parte del merito, assieme ad altre persone che usano la propria visibilit per sollevare questi problemi. ma la strada, come si

La newsletter di Buone Notizie

Se volete leggere altre storie di energie positive e buone pratiche ed essere informati sui temi che riguardano il Terzo settore iscrivetevi qui alla newsletter gratuita di Buone Notizie: la riceverete ogni luned alle 12.

6 marzo 2023 (modifica il 6 marzo 2023 | 19:09)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

, https://www.corriere.it/buone-notizie/23_marzo_06/autismo-non-pizza-l-invito-elio-venite-imparate-pizzaut-04ca708c-bc29-11ed-9045-076b9cc27837.shtml, Corriere,

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Exit mobile version