Alunni stranieri, il 70% sono italiani di seconda e terza generazione

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Italiani di nascita, ma non per il diritto. Nonostante siano nati in Italia, molti alunni vengono considerati stranieri a causa delle loro origini. La crescita di questi studenti nelle classi italiane solleva nuovamente il dibattito sulla necessità di una legge sullo ius soli, che li riconosca come italiani a pieno titolo, specialmente se nati nel nostro paese.

Come segnala La Repubblica, dati recenti dell’Ufficio statistica del ministero dell’Istruzione rivelano che, nel 2021/2022, gli alunni stranieri nati in Italia erano quasi 589mila, rappresentando il 67,5% del totale. In un anno, il loro numero è salito di 12mila. Una crescita significativa, considerando che il totale degli alunni stranieri è aumentato di soli 7mila. Questa statistica dimostra che, mentre il numero complessivo di studenti stranieri cresce moderatamente, quelli nati in Italia stanno aumentando rapidamente.

Questi alunni, spesso definiti italiani di seconda generazione, sono immersi nella cultura e nelle tradizioni italiane, a volte persino più dei loro compagni di classe autoctoni. Ma la legislazione attuale non li riconosce come tali. Il loro numero è particolarmente elevato nelle scuole dell’infanzia, dove rappresentano l’83% di tutti i non italiani.

Guardando al futuro, un trend emerge: gli alunni stranieri stanno aumentando mentre quelli italiani diminuiscono. Nel giro di quattro anni, gli alunni italiani sono diminuiti del 5,5%, mentre quelli stranieri sono cresciuti del 3,6%. Questa tendenza suggerisce che, in futuro, gli alunni stranieri rappresenteranno una fetta ancora maggiore della popolazione scolastica. Tra le nazionalità più rappresentate ci sono Romania, Albania, Marocco e Cina, quest’ultima con un’alta percentuale di studenti nati in Italia.

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