ROMA – C’è una legge, recuperata in zona Cesarini e con una certa sorpresa, sugli impianti di ventilazione e i dispositivi di purificazione nelle scuole italiane. La maggioranza di Parlamento, spesso accusata di subordinazione all’attività di governo, questa volta è arrivata là dove il ministero dell’Istruzione non aveva neppure tentato e con un emendamento dell’ultima ora al decreto Milleproroghe, votato nelle commissioni di Camera e Senato, ha inserito nelle “misure per il contenimento della diffusione dell’epidemia da Covid-19” un testo che dice: entro trenta giorni, “con decreto del presidente del Consiglio dei ministri”, devono essere definite “le linee guida sulle specifiche tecniche in merito all’adozione di dispositivi mobili di purificazione e impianti fissi di aerazione”.
È la ventilazione meccanica controllata di cui Repubblica ha parlato più volte e per la quale una letteratura scientifica corposa spiega gli accertati effetti di contrasto al Covid. In Italia l’ha finanziata in modo massivo la Regione Marche e, per il resto, la ventilazione meccanica è stata affidata a pochi dirigenti scolastici illuminati e spesso persi tra la destinazione d’uso dei finanziamenti di governo e il diffiicile rapporto con gli enti locali proprietari delle mura dell’istituto: sono loro a dover autorizzare il piccolo intervento edilizio per installare le macchine per la ventilazione, la sanificazione, il controllo del livello di anidride carbonica.
L’argomento si era impantanato in questo limbo, ma il Comitato Ideascuola, 2.200 docenti, 30.000 famiglie coinvolte, ingegneri e professori di Fisica a sorreggerle scientificamente, è riuscito a trovare un’inattesa strada parlamentare chiedendo alla socia Mila Spicola di scrivere un emendamento che il Pd avrebbe portato nelle commmissioni parlamentari. I passaggi politico-amministrativi sono stati rapidi e ora l’emendamento è, insieme al decreto Milleproroghe, in Gazzetta ufficiale.
Nel testo si parla sia di sanificazione delle aule (adesso rientrano nei 350 milioni di euro del vecchio Decreto sostegni anche i sanificatori, appunto) che di Linee guida sulla qualità dell’aria a scuola. “È una legge che serve per mettere ordine”, dice Mila Spicola, “ora la questione è nelle mani del governo”. Un eventuale provvedimento dovrà essere costruito dal ministero della Salute e successivamente passato alle scuole dal ministero dell’Istruzione. Si è stimato che solo per la ventilazione controllata servirebbero 1,5-2 miliardi di euro, ma fin qui i soldi a disposizione sono quelli del Decreto sostegni. Gli enti locali possono, inoltre, utilizzare risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza a questo fine.
Il professor Giorgio Buonanno, docente ordinario di Fisica tecnica all’Università di Cassino, spiega: “Per una buona applicazione della legge serve un confronto serrato con i tecnici, diamo la nostra disponibilità”. Stefania Sambataro, motore del comitato, osserva: “Mentre cadono le misure di test all’interno degli istituti scolastici, nasce un provvedimento che può diventare un pilastro per la salubrità delle aule italiane”.