Sventata la crisi di governo sul concorso straordinario. I sindacati: accordo peggiorativo
Alessandra Ricciardi e Marco Nobilio su Italia Oggi
Si era a un passo dalla crisi, con la minaccia della ministra Azzolina di dimettersi. Il premier Conte, dopo un vertice di maggioranza, ha trovato l’accordo sull’affaire concorso straordinario, che si tramuterà in un emendamento oggi al senato al dl scuola. E che sancisce la tregua tra M5s, che aveva tenuto il punto sul fatto che la selezione ad hoc per i precari della scuola avesse almeno una prova scritta, con quiz a risposta chiusa, e Pd-Leu, che con l’emendamento a prima firma Verducci puntavano invece a una stabilizzazione dei supplenti facendo forza sui soli titoli e con una prova orale in coda all’anno di prova. Una soluzione, questa, appoggiata anche dai sindacati, oltre che dalla Lega, perché avrebbe consentito di avere docenti stabili sin da settembre evitando i rischi di contagio da Covid-19 che si sarebbero avuti invece con uno scritto ipotizzato per l’estate.
Il lodo Conte invece cancella gli invisi 80 quesiti a risposta multipla: la prova scritta sarà sempre computer basic, ma sarà basata su 7 quesiti a risposta aperta. I test a risposta chiusa rimarranno per l’accertamento della preparazione nella lingua straniera e consisteranno in un quesito articolato in 5 domande. Le prove si terranno durante il prossimo anno scolastico. Dunque, non prima di settembre. Per i sindacati un accordo peggiorativo della proposta iniziale: nessun docente sarà stabilizzato per settembre quando oltre alla gestione di una nuova didattica anticontagio, ancora tutta da definire, le scuole dovranno fronteggiare anche la carenza di docenti. I posti messi a concorso sono stati incrementati di 8mila unità per effetto di una previsione contenuta nell’articolo 230 del decreto-legge 34/2020. Pertanto passano da 24 mila a 32 mila cattedre.
Con la proposta emendativa di maggioranza, il concorso straordinario conserverà la prova scritta selettiva, che non verterà più sugli 80 quesiti a risposta chiusa previsti dal decreto-legge 126/2019, ai quali ha dato attuazione il decreto dipartimentale 510/2020. La prova scritta verterà su sette quesiti a risposta aperta e su un quesito articolato in 5 domande a risposta chiusa, volto a verificare la comprensione di un testo in inglese, almeno al livello B2 del quadro comune europeo di riferimento per le lingue. I candidati supereranno la prova scritta se otterranno una valutazione non inferiore a 7/10. La procedura sarà computer basic e sarà distinta per classe di concorso e tipologia di posto. I quesiti per i posti comuni verteranno all’accertamento delle conoscenze e competenze disciplinari e didattico-metodologiche. Mentre, per i posti di sostegno, saranno incentrati sulle metodologie didattiche da applicarsi alle diverse tipologie di disabilità e serviranno anche a valutare le conoscenze dei contenuti e delle procedure volte all’inclusione scolastica degli alunni con disabilità. La prova scritta per le classi di concorso di lingua inglese si svolgerà interamente in Inglese e sarà composta da otto quesiti a risposta aperta rivolti all’accertamento delle relative conoscenze e competenze disciplinari e didattico-metodologiche. I quesiti delle classi di concorso relative alle restanti lingue straniere si svolgeranno nelle rispettive lingue. Il decreto dipartimentale n. 510 del 23 aprile 2020, decreto con il quale è stato bandito il concorso straordinario, manterrà i propri effetti, ma sarà integrato e adeguato, entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge 22/2020, per dare attuazione alle nuove disposizioni sulla prova scritta.
Il decreto dovrà regolare anche l’ipotesi in cui, se le condizioni generali epidemiologiche lo consentiranno, lo svolgimento della prova scritta potrà avvenire in una regione diversa rispetto a quella corrispondente al posto per il quale il candidato avrà presentato la domanda. Restano ferme, dunque, tutte le altre previsioni contenute nel bando di concorso. Alle selezioni, dunque, potranno partecipare i candidati che saranno in grado di vantare almeno 3 anni di servizio prestato nel periodo che va dall’anno scolastico 2008/2009 al 2019/2020. Almeno uno di questi tre anni, però, dovrà essere stato prestato nella classe di concorso a cui si riferisce la selezione alla quale si partecipa. Per essere considerato valido, l’anno di servizio dovrà essere stato prestato, anche frazionatamente, per almeno 180 giorni o, in mancanza, dovrà essere stato prestato ininterrottamente dal 1° febbraio fino agli scrutini finali. Fermo restando il previo possesso dei titoli di studio di accesso alle classi di concorso e anche del diploma di specializzazione per il sostegno, i vincitori del concorso, se non in possesso dei 24 Cfu, durante l’anno di prova frequenteranno appositi corsi per conseguirli a spese dell’amministrazione.
La domanda di partecipazione potrà essere presentata in una sola regione. E ogni docente, se in possesso dei requisiti, potrà chiedere di partecipare, con un’unica domanda, alle selezioni per una sola classe di concorso e, contemporaneamente, per i posti di sostegno della scuola secondaria sia del I che del II grado. Le domande dovranno essere inoltrate, esclusivamente via web, dalle ore 9.00 del 28 maggio alle ore 23.59 del 3 luglio prossimo. Le istanze dovranno essere compilate e inoltrate sull’apposita Piattaforma concorsi e procedure selettive, previo versamento di un contributo di 40 euro.