di Virginia PiccolilloI dem contrattaccano: «Non accettiamo lezioni da chi candida chi si è fatto fotografare con una divisa nazista. E aspettiamo altre novità quando presenteranno le liste» «Aspettiamo le liste degli altri e vedremo chi può formulare accuse di simpatie nostalgiche o candidature non edificanti». Nel Pd c’è fastidio per gli attacchi ricevuti dal centrodestra sui candidati finiti al centro di polemiche che hanno causato dimissioni e spostamenti, riaprendo la partita delle liste quando ormai si riteneva chiusa. Prima il caso Ruberti e il video della lite violenta in strada con il fratello del candidato Francesco De Angelis, concluso con il passo indietro di entrambi. Poi le polemiche sull’antisemitismo che hanno fatto dimettere il giovane capolista in Basilicata Raffaele La Regina autore di un post contestato : «In cosa credete di più: legittimità dello Stato di Israele, alieni o al mollicato di Mauairedd? Perché al Mollicato?». Ieri stesse accuse rivolte un’altra capolista, Rachele Scarpa , per un post dell’11 maggio 2021: «Chi si ostina a parlare del diritto di Israele di difendersi si rifiuta di cogliere la gravità e la complessità della situazione e chiude gli occhi davanti a quello che Human right watch ha definito pochi giorni fa il regime di apartheid di Israele». Da Fratelli d’Italia, Giovambattista Fazzolari attacca i «deliranti attacchi contro Israele che arrivano a negare il diritto alla difesa». E chiede a Letta su Israele «parole chiare che non ha mai avuto il coraggio di pronunciare per strizzare l’occhio alla sinistra più estrema». D’accordo Forza Italia. Critiche respinte al mittente dal Nazareno: «Non accettiamo lezioni da chi candida chi si è fatto fotografare con una divisa nazista. E aspettiamo altre novità quando presenteranno le liste: siamo sicuri che ci saranno». E già il capogruppo in Antimafia Franco Mirabelli chiede alla Lega di non candidare in Calabria chi ha contatti con le cosche. Intorno a Rachele Scarpa il Pd fa quadrato: «Non è antisemitismo il suo, ma la posizione del Pd: amicizia con lo Stato di Israele e diritto di esistere ai due Stati. Le critiche sono alla politica del governo attuale, che è di destra». Intanto il ritiro di La Regina ha dato il via a una serie di nuovi spostamenti. Al suo posto, come capolista in Basilicata, è stato subito ricollocato il sottosegretario agli Affari europei, Enzo Amendola. Lui era stato candidato nel collegio plurinominale del Senato in Campania, oltre che al plurinominale del Lazio. Un posto che, dopo giorni di resistenze, si era convinto ad accettare. Ora andrà a Filippo Sensi, che se ne è detto «onorato». Al collegio uninominale di Roma è stata candidata Rossella Muroni, ex presidente di Legambiente. Amendola ringrazia La Regina. Con le dimissioni, dice «hai dimostrato amore per il Pd». La notizia del ritiro l’aveva data Salvini in mattinata quando La Regina non ci pensava proprio: «La vicenda si è chiusa con le mie scuse. La destra vorrebbe tenerla aperta». Dal Pd si parlava di «dozzinale fake news». Poi gli attacchi del leader leghista e di Matteo Renzi che alla comunità ebraica ha chiesto: «Vi pare normale?». Alla fine l’addio. E la gioia di Salvini: «Il terzo in due giorni». 21 agosto 2022 (modifica il 21 agosto 2022 | 00:09) © RIPRODUZIONE RISERVATA , 2022-08-20 22:07:00, I dem contrattaccano: «Non accettiamo lezioni da chi candida chi si è fatto fotografare con una divisa nazista. E aspettiamo altre novità quando presenteranno le liste», Virginia Piccolillo