Sicurezza sismica delle scuole: Anci e Upi chiedono fondi diretti e procedure veloci

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Sicurezza sismica delle scuole: Anci e Upi chiedono fondi diretti e procedure veloci

Chiesto un incontro urgente con i ministri Fedeli e Delrio




Alla luce del dibattito scaturito dalla recente e restrittiva sentenza della Cassazione sulla possibilità di mantenere aperti gli edifici scolastici a rischio sismico, anche se lieve, il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, e il presidente dell’Upi, Achille Variati, hanno chiesto un incontro urgente ai ministri dell’Istruzione Valeria Fedeli e  delle Infrastrutture Graziano Delrio.
Decaro e Variati chiedono infatti  di destinare agli interventi anti sismici e alla messa in sicurezza delle scuolealmeno la metà del fondo previsto nella legge di bilancio 2018 al comma 1072 dell’articolo 1, e al contempo, di “avviare procedure di intervento straordinarie, per ovviare ai “tempi ancora lunghi nell’assegnazione delle risorse”.  “La sicurezza nelle scuole – aggiungono – rappresenta per Comuni e Province un tema prioritario e ineludibile, a tutela innanzitutto degli studenti e del personale”.
Pur riconoscendo il fatto che “quello della sicurezza degli edifici scolastici è stato negli ultimi anni un tema al centro dell’agenda di Governo, con uno sforzo che ha consentito, grazie anche agli investimenti di Comuni, Città metropolitane e Province, di avviare un’importante programmazione per la messa in sicurezza e la riqualificazione dell’intero patrimonio scolastico”, Anci e Upi ribadiscono l’urgenza della loro istanza: “E’ indispensabile continuare a sostenere gli interventi di edilizia scolastica”, scrivono nella missiva a Fedeli, anche alla luce del fatto che all’impegno economico non ha corrisposto un effettivo impegno di snellimento e semplificazione delle procedure,con tempi ancora lunghi nell’assegnazione delle risorse ed eccessivi passaggi tra le diverse amministrazioni centrali e regionali”.

Per questo motivo è necessario accompagnare allo stanziamento di risorse anche “procedure straordinarie e una rapida ricognizione del fabbisogno, di cui Anci e Upi possono farsi parte diligente, con l’assegnazione diretta delle risorse per consentire un rapido avvio degli interventi necessari”.

Decaro e Variati chiedono infine di conoscere “l’effettivo stato del patrimonio scolastico, attraverso i dati dell’anagrafe dell’edilizia scolastica, che sono nella disponibilità delle Regioni e del Miur”.

Fonte: ANCI




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